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Campionati Italiani 2003

Roma,  6 aprile 2003

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Assetto Variabile Campione d'Italia 2002

Michele Battaglioli(MVP torneo) , Andrea Cipriani, Moreno Sanguin, Giacomone Cesari;
Leone Tarozzi, Riccardo Masetti (MVP torneo), Marco Alessandrini, Jack Pallotti, Fabrizio Balbonii


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 Piazza d'onore per le ragazze: Fabiana Martinelli, Claudia Tosi, Claudia Schmidt, Samantha Lorito, Francesca Farnararo, Francesca Ruggeri, Elena Sacchetti, Patrizia Rami. E non dimentichiamo l'apporto Di Alcatraz come coach.

Classifica finale 

  Maschile Femminile
1 Assetto Variabile Bologna Sub Bologna
2 Sub Bologna A Assetto Variabile Bologna
3 H.S. Ducale Parma  
4 U.H.R.C. Roma  
5 H.S. Racing Roma  
6 FIRS Firenze  
7 Irpinia Nuoto  

Commenti

 

E' finito il campionato delle polemiche. Il campionato delle troppe cariche su una persona. Il campionato in cui la federazione propone il rilancio dell'hockey acquistando materiale audiovideo e proponendone l'uso per la diffusione nelle scuole (convenzione FIPSAS) e nei circoli subacquei (promo video). Il campionato della necessita' di regole e regolamenti chiari (possibilmente mutuati da quelli che gia' esistono). Il campionato della crescita di molte squadre e della necessita' di uscire da Bologna.  Ma anche il campionato di una finale straordinaria, una finale che riamarra' alla storia per l'incertezza, i riblatamenti di fronte, le sorprese, la carica agonistica, le emozioni e le sorprese. Brutta dicevano tutti gli spettatori; vero concordo, come spesso accade in una vera finale derby dove i contenuti emotivi sono superiori alle strette connotazioni tecniche. Dove, se mi passate l'espressione, i "coglioni" decidono piu' delle "S". E quindi, se non bella, certo la piu' emozionante.

Roma

La prima che mi ha colpito e' la crescita di Roma. Tutte e due le squadre. Sono sceso in acqua con Racing 800 km dopo una finale tesissima nei 3.5 metri della vaca di Lubiana con una squadra (quella slovena) a mio avviso molto bene impostata. Pensavo che il salto nel tornare al campionato italiano sarebbe stato netto e sono stato davvero sorpreso nel trovarmi di fronte una squadra che muoveva il disco da un lato all'altro del campo, in cui i giocatori sono sempre presenti a supoprtarsi non per recuperare dischi persi dai compagni (un gioco che se proseguono le interpretazioni arbitrali molto restrittive sui contatti viste lo scorso anno in Canada puo' risultare poco produttivo), ma per ricevere passaggi, per aprire il gioco per fare belle azioni. E ci hanno anche fatto quasi gol. Anzi, se ci fosse stato il muro a fianco della porta credo proprio che l'avrebbero fatto. E UHRC non e' da meno. Forse meglio dato che poi il derby l'ha meritatamente vinto con un gol ad una manciata di secondi dalla fine: una delle tante partite che mi sono visto ieri con l'ottima nuova telecamera UV. Davvero un bel salto di qualita'.

Parma

Mi ha colpito Parma. me l'aspettavo perche' mandare 4 giocatori in Francia per una settimana produce un salto di qualita' immediato. Pero' vederlo sul campo e' anche meglio. Forti, compatti, decisi. Un difetto da eliminare subito se volete fare un altro passo: in acqua si gioca non ci si lamenta. Farsi espellere in SF  il giocatore chiave con la partita ancora aperta quando l'arbitro fischia una punizione in TUO FAVORE e subire l'inevitabile gol degli avversari e' un regalo che non si puo' fare. Ma la strada e' giusta, ho sentito che gia' vi state accordando per altre visite francesi e l'anno prossimo vi aspetto in finale.

Sub Bologna

Chiaro che un grande plauso va al Sub Bologna. Ha adottato la tattica giusta, ha imposto il suo ritmo alla partita ed e' riuscita a giocarsela alla pari per 33 minuti e 3 rigori. Se avesse vinto (e bastava un'inezia) non ci sarebbe stato nulla da eccepire. Chiaro che perdere fa sempre male, e ai rigori ancora di piu'. Ma sono convinto che da questo sconfitte, se lette nel modo giusto (come mi pareva stessero gia' facendo ieri a caldo) si possa solo crescere come giocatori e come squadra. Non ho visto un giocatore particolare, ho visto un gruppo molto omogeneo come qualita' e scelte di gioco e questo lo considero un ulteriore passo in avanti. Anche se il guizzo di Coco che ha condotto al rigore e' stato straordinario per efficacia e tempismo. Che sia un gran bell'atleta non ci sono dubbi, ma ha anche dei compagni di squadra che ormai non lo costringono piu' a giocare 1 contro 6.

Assetto Variabile

Sull'AV che dire. Forse le cifre: 171 minuti di gioco in 30 ore, quasi 6 partite da 30 minuti, intervallate da una notte in bianco. 3 giocatori con la febbre che, dopo aver saltato gli ultimi 15 giorni di allenamento, sono entrati in campo solo per 3 partite; 2 giocatori rimasti a casa all'ultimo momento. Avversari straordinari, quasi sempre sopre le aspettative. Ma alla fine il dato e' un secondo posto in slovenia (ancora davanti a Kranj) e un titolo italiano. Con oltre 150 minuti nelle gambe subire il gol dello 0-1 a 8 minuti dalla fine ed avere la forza di reagire pareggiando e costruendosi diverse opportunita' da gol nel finire del tempo e nel supplementare (la fuga di Giacomone a 5 secondi dalla fine vale una finale tanto piu' perche' eseguita contro uno dei migliori giocatori italiani), puo' essere fatto solo con una assoluta concentrazione e convinzione nei prorpi mezzi. I rigori sono una lotteria (lo si dice nel calcio e vale anche per l'hockey), ma le 4 esecuzioni sono state perfette. Il difetto e' semmai non essere riusciti a dare il proprio ritmo all'incontro, non avere imposto un gioco piu' aperto che esaltasse le capacita' tecniche di alcuni giocatori. Non a caso il gol e' venuto sull'unico switch eseguito in tutta la partita. Ma in campo scendono sempre 2 squadre ed e' diffcile dire dove finiscono i meriti dell'una e cominciano gli errori dell'altra. Voglio dire che e' poi stata anche la forza del Sub Bologna a tenere il gioco chiuso in un pugno.
Anche per AV la compattezza di squadra e' stata la chiave. i 9 giocatori hanno tutti portato un mattoncino che poi alla fine si e' rivelato fondamentale perche' su una partita cosi' equilibrata basta un errore e il gioco si chiude. Una menzione particolare la vorrei spendere per Balbo, quello che io definisco (assieme a Max) il "circolista ideale": colui che apprezza l'hockey, ma non per questo vuole fare l'agoniosta ed allenarsi 5 volte la settimana. Balbo si e' preso l'impegno di venire un mese in piscina e l'ha fatto fino in fondo. Causa le defezioni dell'ultimo momento e la scelta stupida del suo coach che ha tenuto fuori colui che aveva giocato in attacco negli ultimi 2 tornei (circa 20 partite), gli e' stato chiesto di giocare ala (ruolo che non aveva mai ricoperto. Beh, credo che nessuno si sia accorto della sua presenza in campo e questo per il mio modo di intendere una squadra (blocco granitico di 10 giocatori omogenei) e' il miglior complimento possibile.

Il volto nuovo

Una parola su un giocatore nuovo che mi ha colpito molto: Arbi. Sicuramente il giocatore nuovo piu' interessante che ho visto. Fa un gioco che mi piace: diagonali, cambi di direzioni continue, aperture per i compagni. La valutazione e' tecnica e non fisica, bravo Arbi, avevamo fatto un patto durante il torneo e se non si e' arrivati in fondo spiace forse piu' a me che a lui.

Donne

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Delle donne non parlo. Da oggi comincio a liberarmi di ruoli, riferimenti e di cariche. Sara' il caso che qualcun altro se le prenda. Certo che pero' Sara non sei piu' quella di una volta: non ce la fai piu' a tenermi sulle spalle....ahi ahi ahi e' l'inizio della discesa....

MVP: Yoghi e Bubu (alias Ric & Mitch)

Infine, come tradizione chiudo con il mio personale MVP. Ho sempre votato per il giocatore che lasciava l'impronta sulla finale, quello di cui si ricorda un gesto che in qualche modo ha segnato la partita. Non e' facile questa volta perche' la compattezza di squadra e' stata la chiave. Forse e' sbagliato, ma e' nella natura umana incidere nella memoria l'ultima immagine, quella del si o no, del dentro o fuori, del vincitore o vinto. Se vi dico Maradona 1990 forse molti non ricorderanno il suo errore sul rigore decisivo contro la Germania nella finale della coppa del Mondo, ma se vi dico Baggio 1994 tutti ricordano il suo crollare in ginocchio dopo aver sparato alle stelle l'ultimo rigore (se non altro per le innumerevoli volte che ce l'anno riopropinato in seguito). Pare impossibile poter sbagliare un rigore, nel calcio come nell'hockey. Pare una cosa banale, ma la tensione che c'e' sulla gamba o sul braccio di colui che ha nelle mani il risultato di una stagione, alle volte di una carriera, e' evidente dai nomi illustri che in quel momento, per un attimo hanno tremato; hanno esitato e la loro carriera e', a volte, per fortuna non sempre, segnata da quell'esitazione: Maradona, Baggio, Baresi, ma anche Zico e Socrates e sicuramente voi ne ricordate piu' di me. Far apparire banale un tiro che banale e' ma che dietro ha 20 giocatori che ti guardano, un pubblico in attesa (per noi piccolo ma non meno importante dell'Olimpico o dello stadio di Los Angeles), una stagione che si decide su quel gesto, beh per farlo apparire scontato alle volte non basta saldezza di nervi completa e una classe che non teme confronti.
Cosi', nel nostro piccolo-grande sport ieri Yoghi e Bubu si sono trovati, quasi per caso perche' non scelti tra i primi 6 che avrebbero dovuto decidere l'incontro, ad affrontare Golia: quel giocatore che non aveva permesso una sola volta in 33 minuti ad alcun giocatore dell'AV (che aveva viaggiato ad una media di 8 gol a partita con una punta di 11) di violare la sua porta, cadendo solo per un autorete di uno sfortunato tentativo di salvataggio di un compagno. Gli occhi di tutti si spostavano dalle forme da bronzo di Riace di Golia alle...pancette di Yoghi e Bubu impietosamente esaltate da un costumino aderente piu' adatto al bel Rosolino che al giocatore di hockey medio. Fiato sospeso, tifo azzerato al suono del gong, Yoghi parte, mezzo metro per conoscere il disco, una frazione di secondo per lasciarlo al suo destino che porta all'eroe della giornata o al fallimento che ti perseguita. Non ci sono vie di mezzo, o e' gol o no, non c'e' tempo per contestare o riprovare. In quel momento il volo non viene guidato dai muscoli e dalla tecnica; no, c'e qualcos'altro che decide, qualcosa che sta piuu' in basso, baricentro del corpo, che tutti abbiamo ma che e' di pochi mettere a guida del gesto decisivo. Il disco vola, vola, sempre piu' rapido, teso, non incontra ostacoli ed infine va ad adagiarsi nella canaletta, mentre la mazza di Bubu ci si appoggia sopra quasi a voler sincerarsi, toccandolo, di avercela fatta davvero. Si, questa volta Yoghi e Bubu hanno superato Golia. Non e' la storia e forse non si ripetera' mai piu'. Ma non importa, nessuno vi portera' mai piu' via quel momento. E l'MVP 2003 e' vostro.

 

Il Colonnello