Vai all'Home Page
Hockey Sub

chi siamo

gioco

attivitą

informazioni

Campionati Mondiali

Calgary - Canada  22 -  29 luglio 2002

Sito ufficiale

 


Nazionale Italiana

.

Nome e curriculum Cognome e mail Societą Cittą Ruolo
Leone TAROZZI Assetto Variabile Bologna Full Back, Half back
Moreno SANGUIN Assetto Variabile Bologna Half Back
Jack PALLOTTI Assetto Variabile Bologna half back, full back
Giacomone CESARI Assetto Variabile Bologna ala
Francesco MARANI Sub Bologna Bologna half back
Saverio CERVI Sub Bologna Bologna center forward, ala
Marco ALESSANDRINI Assetto Variabile Bologna ala
Gianluca RODOLFI PICCARI Assetto Variabile Bologna ala
Cristian PEREZ Sub Bologna Bologna ala
Alexander PEREZ Sub Bologna Bologna half back
Michele BOTTAZZO Sub Bologna Bologna ala
Carlo NATALE Sub Bologna Bologna ala
Donato PUGGIOLI G.S.B. Bologna direttore sportivo
Paolo Bicchecchi G.S.B. Bologna Arbitro

topbut.gif (314 byte)


Commenti

E' andata come doveva. Si speva che la nostra posizione e' inserita in una forbice piuttosto ampia alla cui estremita' inferiore ci sono paesi come Spagna, Argentina, Turchia e a quella superiore le squadre del I gruppo, GB in particolare. Considerando che i 1200 mt di quota hanno favorito decisamente i Colombiani che hanno schiantato gli inglesi al di la' del 1-0 finale (2 gol annullati, un rigore annullato, una pressione folle per 30 minuti), non e' che ci rimanessero molte speranze di battere squadre di livello superiore.

Certo rispetto a Hobart siamo saliti di una posizione entrando per la prima volta nelle prime 10 e raggiungendo, sempre per la prima volta la finale del gruppo B, ma la presenza della GB ci ha un po' chiuso il discorso risultato, tanto piu' che abbiamo affrontato i play off senza Jack (ammalato) e col Duca raffreddato. Le sconfitte per 4-1 con USA, 6-1 con GB e 3-1 con Colombia (3 sqaudre del gruppo A) indicano un netto miglioramento rispetto al passato, purtroppo al momento non monetizzabile in incremento di classifica. Certo i primi 8 minuti in pareggio nella finale con GB e il primo gol segnato da noi, per la prima volta in vantaggio con una squadra del gruppo A e in una finale per di piu', resteranno un bel ricordo e un buon auspicio per il futuro; poi le troppe espulsioni hanno anche facilitato il compito agli inglesi.

E' mancata "la partita", quella che tutti attendono dall'inizio (Yugosalvia nel 98, Spagna nel 99, Slovenia nel 2000 e 2001), ma l'improvvisa malattia di Jack alla vigilia del playoff con l'Argentina, ha messo un po di pepe su quell'ultimo incontro e il 5-2 finale e' stato una notoveole soddisfazione per la bella risposta del gruppo che, come blocco, e' riuscito a sopperire alla situazione di emergenza. Un po' come la Virtus quando venne  a mancare Griffith.

In generale la squadra ha mostrato buone cose. le lezioni di Jas sono servite eccome e la difesa di squadra ha funzionato alla grande. La giusta interpretazione dei 2.60 di profondita' fin dalla prima partita (gioco rallentato, poche fughe, possesso del disco e pochi errori) ha consentito di sfruttare al meglio le condizioni di gioco. Alla fine ci siamo ben adattati a un campo enorme, che ha richiesto, come si pensava, una fatica supplementare, ma che ha anche permesso l'espressione di un gioco molto tecnico.

In effetti la contemporaneita' di una vasca molto fonda e di un arbitraggio estremamente fiscale come da tempo si chiedeva, ha prodotto una preziosa inversione di tendenza con l'hockey che ritorna ad essere gioco di tecnica piu' che di forza, di abilita' piu' che di scorrettezze. Da qui il dominio di Australia e Nuova Zelanda e la scomparsa di squadre che del gioco fisico hanno fatto una bandiera come GB (retrocessa) e Sud Africa (solo settima). Noi ce la siamo cavata, in un gioco aperto, tecnico, con pochi contrasti e molti spazi aperti in cui nuotare abbiamo espresso un buon gioco. E non ci siamo fatti male (la mia spalla e' praticamente guarita).

L'Australia ha dominato. Persino la finale e' stata senza storia: non confonda il 4-3 finale maturato solo a causa di qualche distrazione Aussie, ma in realta' la partita' e' stata in pareggio solo un paio di minuti all'inizio e un altro muinuto all'inizio del secondo tempo. Del resto se la tecnica prevale non ce ne e' per nessuno. Tra l'altro Jason e' stato grande segnando 2 gol in finale e risultando di gran lunga il miglior attaccante australiano. Se lui c'era e ha portato un notevole contributo alla vittoria australiana e' anche merito nostro e del nostro accordo (oltre che dell'allenamento italiano).

La squadra e il futuro

Non daro' giudizi sui singoli, anche se cerchero' di parlare, se non l'ho gia' fatto, con ciascuno. Piu' che in passato ho notato una diversita' di impegno e di coinvolgimento (e quindi di efficienza) sia in fase di preparazione che nel torneo. Alcuni giocatori sono stati fortissimi (Jack e Moreno su tutti), altri piuttosto latitanti e mi hanno dato l'impressione di non essere piu' che tanto coinvolti dall'esito del torneo. Anche se, per fortuna, negli ultimi giorni sono riuscito a toccare le corde giuste per portare l'intera squadra a rendere al 110% ovviando all'assenza di Jack nei due scontri decisivi.

Questo mondiale ha detto che e' ora di cambiare gli obiettivi. Poiche' e' nel gruppo B, la GB diventa la nostra "partita". Che piaccia o meno e' li' che bisogna dirigersi, dato che allenarsi due anni per battere l'Argentina per la terza votla difficilmente puo' essere considerato uno stimolo sufficiente. E per battere l'Inghilterra e' richiesto un livello di allenamento fisico e di impegno mentale decisamente superiore a quello che sappiamo esprimere ora. Tecnicamente non sono apparsi piu' avanti di tanto. Nella partita conclusiva ce la siamo giocata alla pari per 8 minuti, poi siamo andati in vantaggio noi. Ma alla lunga la loro preparazione fisica superiore (e la sequenza di espulsioni nostre, vero handicap per la squadra) ha finito per farli prevalere agevolmente. Peccato non ci fosse Jack, pero' pensare di batterli adesso credo sia presuntuoso. Ma tra 1 anno o due...

Cosi' si scioglie questa nazionale. Terminato il biennio del mondiale termina anche il compito di un gruppo di atleti che ha portato la squdra sempre piu' vicina al primo gruppo di merito. Per effettuare il salto nel primo gruppo serve nuovo impegno. E direi anche forze nuove. Certo chi ha gia' giocato in nazionale ha il vantaggio di avere toccato con mano quello che serve per giocare ad armi pari con gli inglesi e quindi, piu' di altri, sa che cosa gli verra' richiesto in termini di allenamento. Ma cio' che conta e' l'allenamento (ben superiore a quello mostrato dalla media di questa nazionale) e la voglia di crescere misurandosi con altre realta' piu' forti della nostra, in primis i francesi.

L'aspetto positivo e' che vedo gia' una serie di giocatori nuovi che, se avranno voglia di tentare la strada della nazionale, potranno sostituire coloro che ritengono di avere offerto il massimo sforzo o costituire uno stimolo per gli ex nazionali ad impegnarsi su un livello superiore. E' il momento di capire cosa vogliono fare ex nazionali o forze nuove come Mitch, Cip, il Mullah o il fratello di Carlo, e' il momento di capire se giocatori molto dotati fisicamente come i due parmensi Michele e Alessio Hanno voglia di spingere a fondo (allenamento e viaggi in Francia) per colmare il gap con i piu' esperti ma meno attivi bolognesi. Infine e' il momento di pensare all'inserimento dei due oriundi: Tonino, italiano di passaporto ma residente a Sedan dove si allena con ben 3 nazionali francesi (piu' Arnaud che da solo a momenti porta i Rottams in finale agli italiani) e piu' ancora Juan Josč Riva il colombiano di Bergamo che a Calgary era il capitano della nazionale colombiana ma che da gennaio sara' dai parenti bergamaschi per alcuni mesi (anche lui di passaporto italiano). Insomma di carne al fuoco ce n'e'. Di riconfermati in nazionale c'e' solo Jack e, se assumesse il  ruolo di leader che fisico e capacita' gli conferirebbero e non di semplice comprimario, Coco. Tutti gli altri per limiti di eta' o di impegno profuso devono ricominciare da capo per conquistarsi un posto. L'obiettivo e' New Zeland 2004 con un importante passaggio da San Marino dove, giocando in casa, non possiamo non puntare al podio.

Di certo, se saro' riconfermato alla guida della nazionale, voglio solo atleti piu' che motivati, che mostrano durante tutta la stagione di avere voglia di crescere e colmare il gap con la GB. Altrimenti meglio aprire strade diverse con il coinvolgimento di atleti di altre citta' ( Michele e Alessio di parma sono un discorso a parte in quanto li considero sicuramente in grado di imporsi a livello assoluto se si allenano, vengono a Bologna e vanno in Francia) e la possibilita' di allargare l'hockey nel paese.

Che nazionale ne uscira'? Al momento non lo so. Ma sono fiducioso di poter trovare una decina di persone veramente motivate e allora, chissa' magari l'Inghilterra non e' poi cosi' lontana.

Il Colonnello.

topbut.gif (314 byte)